La granturismo integrale divenne da collezione.
Trent’anni fa, nel 1992, Toyota mise in commercio una particolarissima edizione speciale della coupè Celica Turbo 4WD, già allora ambitissima da parte di molti appassionati, dedicata all’allora trentenne campione spagnolo di rally Carlos Sainz, padre dell’attuale pilota Ferrari in Formula, che nel 1990 aveva conquistato il primo dei suoi due titoli iridati (entrambi con Casa delle Tre Ellissi).
Sainz, che nel 1992 con la versione da competizione di questa vettura conquistò proprio quell’anno il suo secondo alloro iridato, ne prenotò subito una. E ha fece bene perchè Toyota costruì solo 5.000 esemplari di questa serie speciale (il 3-4% delle Celica prodotte ogni anno), giusto quelli necessari per ottenere l’omologazione come Gruppo A e lanciarla dal 1992 nel Campionato del Mondo Rallies.
Circa 3.000 di questi 5.000 esemplari arrivarono in Europa dove andarono a ruba. Soprattutto se si pensa che proprio fra quelle importate nel nostro Paese c’erano saranno le “più belle del reame”, le uniche cioè essere fornite del più sofisticato pacchetto di accessori (tetto apribile elettrico, rivestimenti in pelle, aria condizionata, autoradio-mangianastri, ABS, marmitta catalitica…).
Con la Celica Turbo 4WD Carlos Sainz si proponeva infatti come la prima granturismo giapponese da collezionisti: un’automobile da guidare quotidianamente in tutta sicurezza, ma anche un acquisto da tesaurizzare nel tempo. I soli 5.000 esemplari prodotti e distribuiti nel mondo, l’emozione di un’auto appositamente costruita per essere elaborata ed impiegata nei grandi rallies internazionali, la tecnologia d’avanguardia che racchiude, tutto concorre a farne qualcosa di davvero speciale. Anche se il suo proprietario difficilmente si sarebbe lanciato a 230 kmh, avrebbe saputo sempre di poter disporre di un mezzo capace di prestazioni estreme. La trazione integrale permanente, elemento qualificante di una moderna granturismo, fu subito molto apprezzata dagli appassionati ed al tempo stesso costituì un aiuto tutt’altro che secondario per gestire su fondo bagnato l’abbondante coppia motrice del motore turbo. E così pure il dispositivo elettronico anti-bloccaggio delle ruote in frenata (ABS) fornito di serie su tutta la gamma.
Riconoscibile esternamente dal modello di serie per l’ampia presa dinamica sul cofano motore, una piccola che convogliava l’aria fresca direttamente sulla cinghia della distribuzione e due sfoghi laterali sempre per lo scarico dell’aria calda dal vano-motore, la serie speciale dedicata al campione spagnolo era equipaggiata con la più recente edizione del motore turbo Toyota tipo 3S-GTE, un 4 cilindri bialbero a 16 valvole di 1.998 cc, avente dimensioni interne perfettamente quadre (alesaggio/corsa = mm 86 x 86), che era sistemato trasversalmente all’interno del vano anteriore. Non traggano in inganno la potenza massima di 208 CV (153 kW), di poco superiore a quello della versione standard 204 CV (150 kW). La potenza massima era erogata allo stesso regime di rotazione di 6.000 giri/minuto e soprattutto era raggiunta con un’ancora più costante progressione nell’erogazione.
La quinta generazione della coupè Celica – quindi anche la versione Carlos Sainz – erano prodotte nello stabilimento giapponese di Tahara, un impianto inaugurato nel Gennaio 1979 che all’epoca dava lavoro a 6.300 persone.
La prima serie della Celica risale al 1970: era una coupè a tre volumi che l’anno successivo fu introdotta nel mercato europeo. Ad essa fecero seguito una seconda serie, datata 1977, profondamente rivisitata esteticamente ed una terza serie presentata nel 1981.Alla quarta serie della Celica (1985) appartiene la prima versione a trazione integrale (Ottobre 1986). E’ proprio questo modello, introdotto in Italia in occasione del Salone di Torino dell’aprile 1988, che si è guadagnato grande fama nelle competizioni automobilistiche internazionali.
La quinta generazione fu presentata al Salone di Francoforte del Settembre 1989. La gamma prevedeva una combinazione di 3 differenti carrozzerie coupè (tre volumi, liftback e liftback 4WD) ed altrettanti propulsori a 4 valvole (1.600, 2.000 e 2.000 turbo), nonchè sistemi di trazione a due ed a quattro ruote motrici.
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